empower
your people
SEBASTIANO CUGNATA
Independent Consultantempower your people
La Consulenza in azienda per una gestione più armoniosa delle scelte strategiche relative al personale, ai ruoli e ai modelli di management.
Il Training per sviluppare nuove competenze attraverso un’ampia scelta di soluzioni coerenti con il modo in cui le persone apprendono sul lavoro.
La Coaching Psychology per incrementare la competitività del Sale e consolidare l'efficacia del Management e della Leadership aziendale.
“Zio, ma cosa insegni a quelle persone? Perchè vanno ancora a scuola, non sono ormai grandi ?”
Questa curiosa domanda mi riporta ad un pranzo con la mia famiglia. In piedi accanto a me mio nipote mi fissa e mi sfida con lo sguardo, divertito dal mio lungo silenzio. Ma come spiegare con semplicità ad un bambino di 7 anni che cosa accade nella consulenza... Mentre la mia mente vaga alla ricerca di una risposta furba in grado di superare il test di almeno “tre perchè di fila”, vedo in lontananza un gruppo di ragazzi rincorrere un pallone e ricordo in quel momento che da circa un anno anche lui ha iniziato a giocare a calcio. Mi decido e ci provo...“Ti piace giocare a calcio Matteo?”
“Certamente... ma non sono ancora tanto bravo...”
“E cosa stai facendo per diventare più bravo?”
“L’allenatore... anzi no il mister ci fa fare diversi esercizi”
“Che tipo di esercizi fate?”
“…ci fa correre…e poi ci fa fare i passaggi…e camminare con la palla…tra un paletto e un altro…”
“Mentre voi fate degli esercizi lui cosa fa?”
“Lui ci guarda…ci dice come fare meglio…e se ci fermiamo ci urla dietro…”
“Fate anche partite tra di voi?”
“Sì, il mister ci dà magliette di colori diversi e giochiamo uno contro l’altro…”
“Mi sembra che vi impegniate tutti molto, con tanta responsabilità. Ma per quale motivo volete diventare tutti così bravi?”
“Perchè se no, Zio, non vinciamo mai nessuna partita…e non è che siamo poi così tanto forti…Il Mister ci dice che almeno 4 partite quest’anno le dobbiamo vincere.”
“Vedi Matteo il consulente fa un pò le stesse cose del tuo allenatore…Il tuo allenatore vuole che vinciate almeno tre partite…”
“…quattro Zio…quattro…magari tre”
“Anche le aziende vogliono raggiungere una buona posizione nel loro campionato…ed io come il vostro allenatore le aiuto a crescere e prepararsi…Voi fate gli esercizi…correte….allenate il fiato per riuscire a resistere tutta la partita…questi esercizi sono fondamentali…non è giocare con la palla, non è fare la partita…ma è prepare il corpo ad affrontarla. Vedi, anche lo zio in aula fa la stessa cosa…fa fare degli esercizi per preparare le persone, per renderle più resistenti”
“….perchè anche loro poi devono correre…”
“Non alleniamo il fiato…ma alleniamo altre capacità…come a capire meglio le persone…ad ascoltarle…a richiamarle se fanno qualcosa di male”
“Ma noi facciamo anche le partire…Le fai fare anche tu?”
“Sì, anche noi in aula facciamo le partite, noi le chiamiamo le palestre…Voi non provate a tirare un rigore…”
“Sì Zio lo facciamo…”
“…lo fate per essere pronti nel caso capitasse di doverlo fare in partita….Anche noi simuliamo situazioni che possono accadere in partita…come un incontro difficile….una riunione… Ricordi l’altro giorno quando tua mamma era preoccupata per la riunione in ufficio del giorno dopo”
“Sì Zio, quella sera che siete stati tanto al telefono?…La mamma si è chiusa in una stanza e ho sentito che parlava da sola…Stava facendo palestra?”
“Sì Matteo, stava facendo palestra…”
“Zio, ti posso confidare una cosa…”
“Dimmi tesoro?”
“Io non sono così bravo a tirare i rigori..”
“Non sei bravo oggi perchè stai imparando…questo non vuol dire che non lo sarai domani….Dipende quanto allenamento farai..”
“Io non credo Zio di diventare così bravo…”
“Anch’io nel mio lavoro incontro tanta gente che non crede di poter fare certe cose…Ma poi scopriamo insieme che molte difficoltà si possono superare…e che i rigori si possono imparare a tirare meglio”.
“Zio allora ho capito! Tu fai l’allenatore delle aziende?”
“Sì Matteo…faccio l’allenatore delle aziende…”
La formazione infatti non avviene e non è confinata soltanto in momenti o contesti ad essa esplicitamente dedicati, come i corsi di formazione, di aggiornamento o i convegni, ma si può verificare “comunque” e “ovunque.Se le persone in Azienda apprendono facendo, l’area di intervento della formazione si deve ampliare e si deve estendere di conseguenza anche lo spazio di possibilità offerto dalla consulenza.
Molteplici però sono le possibili derive da questo paradigma: la ricerca di innovazione dei metodi fine a se stessa, un’originalità dei contenuti spesso priva di contenuti, la fascinazione per la retorica di formatori narcisisti abili a fare “seguaci” ma non a generare apprendimenti organizzativi, l’adozione di un modello di formazione da parte dell’azienda stile “corsificio”
Quali sono le priorità alla base dei miei interventi?
1) Un approccio da artigiano della consulenza in grado di garantire alle aziende un lavoro taylor made per rispondere con percorsi mirati alle sue specifiche modalità originali di essere
2) Uno spazio amplio di possibilità e di soluzioni in grado di offrire tutte le opportunità di apprendimento in una formula d’aula, da remoto o sul campo
3) Una metodologia didattica sviluppata dopo oltre 14.000 ore di training e centrata sul partecipante, unico vero protagonista delle sessioni di apprendimento
4) Un’attiva in aula o fuori d’aula forte nella condivisione di modelli e metodi manageriali validati, attenta al far pratica, alla condivisione, scambio ed elaborazione di esperienze
5) Un’interazione dinamica e continua tra l’acquisizione di nuove competenze e comportamenti individuali e la messa a sistema di miglioramenti nei processi organizzativi
In ognuno di questi interventi abbiamo lavorato insieme per progettare come raggiungere certi tipi di risultati e come riuscire a migliorarli talvolta dovendo aggirare le loro stesse inconsapevoli resistenze interne al cambiamento.
La Coaching Psychology ha sostenuto questo tipo di lavoro con la piena valorizzazione del potenziale interno di ognuno di loro raggiunto attraverso un utilizzo integrato di strumenti proveniente dal Cognitivismo di Terza Generazione, dalla Cognitive Behavioural Coaching, dal Narrative Coaching e dal Coaching Strategico.
Quali sono le priorità alla base dei miei interventi?
1) La focalizzazione sul rafforzamento della consapevolezza del Ruolo e dell’autoconsapevolezza di Sé sostenuta da strumenti di assessment e test di personalità a uso esclusivo di Professionisti Psicologi iscritti all’Ordine
2) Il riconoscimento delle resistenze al cambiamento e il superamento delle psicotrappole inconsce attraverso l’impiego di strategie, stratagemmi e tecniche empiricamente validati
3) La possibilità di intervenire su copioni e comportamenti disfunzionali lavorando sul Sé e sulle sue Parti con tecniche esperienziali e protocolli di intervento evidece-based
4) La realizzazione di un'esperienza di apprendimento globale in grado di intervenire sui diversi livelli di efficacia del Sé Competente del Cliente
5) Un’azione di training e di empowerment agite in sinergia per dare metodo e strumenti al cambiamento e sperimentare la self-efficacy nella propria evoluzione
Una volontà di cambiamento ritrovata tra Imprenditori e Direttori miei clienti, espressione di un coraggio nell’affrontare nuove sfide, situazioni spesso "ingarbugliate" e problemi in grado di compromettere i risultati e le performance prefissati.
In una condizione in cui niente è più costante del cambiamento, ogni sistema organizzativo, anche quello in una condizione di partenza più disfunzionale, dimostra di voler salvaguardare la sua omeostasi e di resistere con tenacia a cambiare se stesso.
Parlare di change management e di consulenza “centrata sulle persone”, vuol dire occuparsi di queste resistenze e di tutti quegli aspetti psicologici e sociali (valori, cultura, atteggiamenti, competenze, comportamenti…) fondamentali per costruire insieme all’organizzazione, fatta di persone, un solido percorso di sviluppo e di prosperità
Quali sono le priorità alla base dei miei interventi?
1) “Partire dopo per arrivare prima”: focalizzare bene l’obiettivo di performance che l’azienda intende raggiungere, la situazione problema che si vorrebbe cambiare e quella desiderata
2) Comprendere le persone, il potenziale presente in azienda e metterlo in relazione con il progetto che la Direzione intende portare avanti
3) Focalizzare le dinamiche interne, il clima e il mindset aziendale per capire cosa sta bloccando l’azienda e le sue reali possibilità di performance
4) Sostenere la crescita dell’azienda potenziando le persone, i ruoli e le popolazioni “chiave” coinvolte nel successo del progetto o nel suo possibile fallimento
5) Costruire engagement diffuso e rafforzare Leadership e Management per avere una solida guida che consolidi successi o fronteggi difficoltà e turbolenze.
con chi ho lavorato